La didattica, indica la teoria e la pratica dell'insegnamento.
Si può dividere in
didattica generale, che riguarda
i criteri e le caratteristiche generali della pratica educativa, e in
didattica speciale che riguarda
invece i singoli insegnamenti o le diverse caratteristiche (età, capacità
specifiche, ambiente) dei soggetti dell'apprendimento.
Tale termine si è prestato a una molteplicità di
interpretazioni e allo stato attuale è stata definita come l'arte dell'insegnare o la scienza dell'insegnamento
e dell'apprendimento, chiaramente con le dovute differenze poiché
l'apprendimento può generarsi anche in mancanza di una didattica (esperienza di
fatto senza nessuna spiegazione altrui).
La didattica è una scienza che si occupa della relazione
tra insegnamento e apprendimento ovvero di quella dimensione
dell'apprendimento che si genera anche in virtù di un adeguato intervento
didattico per favorire lo sviluppo.
Un'accezione dovuta alla filosofia greca classica è quella di
“educazione” che implica il tirare fuori dal soggetto le sue potenzialità,
attraverso un intervento didattico ed educativo.
Il nostro sistema di istruzione e formazione si pone
l'obbiettivo di innestare delle metodologie didattiche personalizzate e
differenziate o meglio individualizzate per ogni individuo al fine di trarre
fuori dal singolo le sue specifiche potenzialità.
Questo filone teorico prende il nome di inclusione che
fondamentalmente è un altro degli
argomenti che si tratteranno in questo corso poiché rappresenta la filosofia,
la politica attuale del nostro sistema formativo. Prima di arrivare a questo
partiremo dalle teorie dell'apprendimento, sviluppando un discorso, per quanto
possibile, partiremo dalle varie teorie del comportamento come il
comportamentismo, cognitivismo e costruttivismo procedendo in ordine storico e
partendo dal comportamentismo.
Il principio fondamentale del
comportamentismo è l'aspirazione a dare un fondamento scientifico alla
psicologia, in maniera da inserirla a pieno titolo fra le scienze biologiche,
nelle scienze naturali.
Il comportamentismo
è una teoria che si è generata in primis all'interno della psicologia americana
ma che poi venne iscritto nei termini di un filone culturale perché aveva
coinvolto una serie lunga di scienze e di discipline quali la psicologia, la filosofia,
l'informatica, la didattica stessa, e fondamentalmente parte da un presupposto,
cioè ci troviamo in un periodo in cui la psicologia tentava di assurgere allo
status di “scienza dura” cioè tentava di mutuare la propria metodologia
d'indagine da alcune discipline scientifiche, da alcune scienze come la
chimica, la fisica, la matematica, definite anche scienze esatte, in
contrapposizione alle “scienze morbide” cioè le scienze sociali le quali sono
lontane da misurazioni di precisione della matematica, della fisica ecc... la
psicologia, in questo caso, tentava di mutuare il metodo scientifico da queste
discipline, al fine di conferire alla psicologia uno statuto di scienza, per
quanto possibile, vicina alle scienze dure (matematica, fisica ecc..).
In questo senso, l'unica cosa che i comportamentisti
ritenevano osservabile e quindi possibilmente oggetto di studio, era il
comportamento, per il semplice fatto che il comportamento di un individuo è
osservabile nell'immediato.
In particolare, i comportamentisti, ritenevano che il
comportamento di un soggetto o individuo, fosse semplicemente la risposta ad un
determinato stimolo, quindi abbiamo: uno stimolo che viene dall'ambiente, cioè
dall'esterno che attraverso un processo di elaborazione genera un determinato
comportamento in un organismo vivente.
Tutto ciò che avviene nel processo di elaborazione, cioè tra
ciò che si situa tra lo stimolo e la risposta del soggetto, viene considerata
dai comportamentisti come un fenomeno che non è osservabile, per quanto tale
non è oggetto di studio, perché non quantificabile, non osservabile e non
descrivibile.
STIMOLO
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RELAZIONE
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RISPOSTA
|
Ad esempio:
la risposta a un determinato stimolo è determinata da
processi di elaborazione personali, cognitivi e mentali che determinano poi la
risposta relativa. Questi processi rappresentano, per i comportamentisti, una
black-box, cioè una scatola nera che non può essere in alcun modo penetrata e
non costituisce un elemento di studio.
Tra i padri del
Costruttivismo troviamo sicuramente Pavlov, noto soprattutto per i suoi
esperimenti sui cani e soprattutto per lo studio sul “riflesso condizionato”.
Il video riporta la sperimentazione classica del riflesso
condizionato.
Si faceva precedere alla somministrazione del cibo a dei cani un suono; con il tempo il cane apprende che, dopo il
suono, gli verrà fornito il cibo; a seguito del condizionamento, il suono di
per sé generava la salivazione del cane. Lo stimolo neutro, non in grado di
determinare la risposta condizionata -la salivazione-, dopo tale ripetuta
associazione, determina la risposta condizionata. Alcuni comportamentisti
sostengono semplicemente che l'osservazione del comportamento è il modo
migliore, o il più conveniente, per investigare i processi psicologici e
mentali. Successivamente eliminò la somministrazione del cibo lasciando
solo la campanella per un certo numero di volte, ma i cani cominciavano a
emettere bava ugualmente. Questo perché essi avevano imparato ad associare. Se
al campanello viene sostituito un metronomo o qualsiasi altro stimolo, il
risultato è sempre lo stesso. Il prof spiega, attraverso il video, tutto ciò
sopra riportato
La sperimentazione sul condizionamento alimentare viene
realizzata attraverso una fistola predisposta sul cane, dove la fistola è un
buco alla guancia a cui viene attaccato un tubo o imbuto che raccoglie la
saliva, la quale, poi, viene misurata con un cilindro graduato.
Il cibo da solo determina la salivazione in quanto atto
istintivo innato.
La campanella, da sola, non produce alcun effetto o stimolo.
Dopo un numero di tentativi di associazione, il solo battito del metronomo (o
della campanella) produce salivazione, dunque il riflesso condizionato.
Successivamente, allo stimolo (campanella o altro) non viene
fatto susseguire il cibo e si nota che il cane comincia lo stesso a salivare
Dopo innumerevoli volte, però, la risposta dei cani cominciò
a estinguersi fino a scomparire. E' bene chiarire che se la somministrazione di
cibo e salivazione del cane non costituiscono apprendimento, il suono della
campanella e la salivazione costituiscono invece l'apprendimento.
CIBO = STIMOLO INCONDIZIONATO
SUONO DEL CAMPANELLO = STIMOLO CONDIZIONATO
che rappresenta una
forma di apprendimento.
LO STIMOLO
INCONDIZIONATO del cibo o qualsiasi cosa determini per questioni biologiche un
dato comportamento e una sua risposta comportamentale genera una relazione
incondizionata e non costituisce apprendimento.
Quando invece subentra uno stimolo che è stato inserito
arbitrariamente dallo sperimentatore, questo stimolo prende il nome di stimolo
condizionato e la risposta prende il no,e di risposta condizionata per il
semplice fatto che è stata indotta da una forma di associazione tra due
elementi che prima non erano collegati in alcun modo, e questo rappresenta una
forma di apprendimento.
Lo psicologo statunitense Watson è considerato
fondamentalmente tra i padri del comportamentismo, anche per una serie di
questioni legate ai rapporti tra Germania e America del tempo (l'America
credeva di aver trovato una propria autonomia rispetto al continente europeo);
in particolare Watson definì in modo più specifico che il rapporto tra stimolo
incondizionato e risposta incondizionata non costituiscono apprendimento perché
“congenite e innate” mentre invece, le altre forme di apprendimento viste in
precedenza, rappresentano una forma di apprendimento. In pratica lui è il primo
a formalizzare lo studio di Pavlov, il quale, invece, si era solo limitato a
verificare tale studio. Watson, insieme a Skinner, partendo da questi
presupposti tenderanno poi a gettare le basi per quelle che sono le moderne
tecniche comportamentiste di istruzione e di didattica.
In particolare Watson notò anche che, in virtù di un dato
stimolo un soggetto può emettere comportamenti di natura differente e si
interrogò su “che cos'è che determina il livello di probabilità di una data
risposta a uno specifico stimolo?” nel senso che,
anche voi, alla domanda “vi piace il corso di didattica
generale?” qualcuno mi risponderà “sì”, qualcuno mi risponderà “no”....lo
stimolo è esattamente lo stesso, cioè la domanda.. La risposta dipenderà, poi,
da una serie enorme di cose come le vostre storie personali, gli stimoli
ambientali, l'impatto della mia persona sulla vostra storia personale,
ecc.ecc...
Watson si cominciò a chiedere che cos'è che determina o come
posso sapere la risposta e il comportamento che verrà emesso da un individuo in
relazione a uno specifico stimolo se viene fornito. Per rispondere a questa
domanda elabora due leggi: la legge di frequenza e la legge di recenza,
attraverso una serie di sperimentazioni Watson mise in luce come, in relazione
a un dato stimolo, un soggetto tenderà a emettere o esprimere un comportamento
che ha già emesso in passato, nel senso che si tratta di strategie che vengono
memorizzate e quindi, quanto più volte un soggetto ha risposto in un determinato
modo a un dato stimolo, tanto più è probabile che egli tenda sempre a
rispondere in quello specifico modo.
La seconda legge, al legge di recenza, indica semplicemente
che una data risposta comportamentale ha tanta più probabilità di essere emessa
quanta più è stata recente la sua ultima emissione.
Es: se io, a determinati stimoli ho risposto in un modo, in
un lasso di tempo breve, è probabile che io tenderò a emettere la stessa
risposta ad quel dato stimolo.
La combinazione tra queste due leggi ci fornisce un
determinato grado di approssimazione relativamente a qual è la probabilità che un dato comportamento
possa essere emesso da un individuo. In realtà si tratta semplicemente
dell'associare la frequenza con la probabilità di emissione di un comportamento
e dell'acquisizione di nuove strategie in relazione a un dato stimolo. Per
quanto possa sembrare banale, queste sperimentazioni sono state condotte in un
momento in cui non erano a disposizioni tecnologie complesse come quelle
attuali, capaci di misurare stimoli.
Skinner, uno dei principali fondatori del comportamentismo,
partì dagli studi di Pavlov e di Watson
per introdurre delle importanti differenze: in particolare definì il
comportamento studiato da Pavlov, come “condizionamento classico” o “comportamento
rispondente”, oggi generalmente chiamato “comportamentismo classico” nel senso
che Pavlov studiava il ruolo che il soggetto svolgeva, e nelle sue
sperimentazioni il soggetto aveva un
ruolo assolutamente passivo, cioè, creato uno stimolo ambientale ad hoc,
induceva una data risposta del soggetto.
Gli studi di Skinner si svolgevano più sul modo in cui un
soggetto, anche in assenza di una stimolazione, produce o emette un dato
comportamento, dunque, come si può indurre un comportamento anche complesso,
introducendo delle variabili che sono gli stimoli, cambiando le forme di
associazioni del soggetto per ottenere un'attività specifica o una modifica
dell'ambiente e questo viene definito “comportamento operante”.
Nella conferenza (di cui presenta il video) Skinner presenta
come (gli studi furono indotti su vari soggetti come piccioni, cani, scimmie),
sia riuscito
la skinner-box, una macchina, una scatola predisposta per
progettare e indurre forme di comportamento complesso all'interno di topi e
piccioni. In questo caso vediamo come è riuscito ad indurre forme
comportamentali complesse in piccioni attraverso la sua skinner-box
vedi video
Il piccione viene indotto a girare su se stesso attraverso un
rinforzo che è il cibo. I piccioni selezionati dovevano essere in salute,
dopodiché venivano privati del cibo fino a raggiungere una perdita di peso pari
ad un terzo del loro peso totale, in modo tale che lo stimolo della fame dovesse assumere una valenza importante per
il piccione.
Il video dimostra forme di comportamento complesso che
Skinner è riuscito ad ottenere addestrando questi specifici animali. Tuttavia
riuscì ad arrivare a molte altre forme di comportamento e a ottenere molti
altri risultati come quelli con i topi condotti a comportamenti sequenziati,
cioè catene di operazioni sempre più complesse.
Notate che qui le cose cominciano a differenziarsi in modo
sostanziale rispetto a Pavlov, poiché in questo caso il cibo non è
immediatamente disponibile, non si trova nell'ambiente, ma è il piccione che
per procurarsi il cibo attua una serie di procedure e di associazioni che lo
portano verso l'ottenimento di quel dato rinforzo che lui “vuole” ottenere, per
questo si chiama “condizionamento operante” perché va a condizionare l'operato,
cioè l'agire del soggetto a cui la sprimentazione stessa viene rivolta.
Questa metodologia prende il nome di shaping.
Lo shaping è una metodologia didattica che consiste nel rinforzare
ripetutamente comportamenti che, seppur lontano dal comportamento
meta-prefissato, si avvicinano progressivamente all'obbiettivo.
Il rinforzo va fornito, quindi, limitatamente ai
comportamenti positivi che sono relativamente facili per il soggetto, seppur
ancora distanti per poi rinforzare quelli che si avvicinano sempre di più al
comportamento ambientale.
Per fare ciò, il docente deve scomporre l'obbiettivo finale
in piccoli sotto-obbiettivi in modo tale da ridimensionare temporaneamente le
aspettative sulla persona, creando piccoli miglioramenti per volta, fino al
raggiungimento della meta.
Ciò che avviene, praticamente, nel video sul piccione, cioè
aspettando piccole rotazioni sempre crescenti, fino a ottenere il giro
completo. Il rinforzo non avviene direttamente sul giro del piccione ma
scomposto in una serie di piccoli comportamenti/rotazioni.
Questa metodologia è nota come shaping, come “formazione”,
per così dire.
Possiamo, a questo punto, fare una sintesi rispetto a questa
fase sul comportamentismo, come abbiamo visto, ovvero sia, per il
comportamentismo l'apprendimento è semplicemente un'associazione indotta fra un
dato stimolo e una specifica risposta indotta, e Skinner più in particolare
esplicita “ogni apprendimento non è altro che un comportamento” e dunque
l'apprendimento è un'associazione
indotta tra lo stimolo e la risposta comportamentale; l'apprendimento è tale
quando l'associazione tra questi due elementi, lo stimolo e la risposta, è
permanente, cioè quando permane un comportamento a lungo termine nel soggetto,
e la tecnica dello shaping porta a delle conclusioni importanti: Skinner era
riuscito a indurre forme di comportamento complesse scomponendo la
programmazione degli interventi in sotto-obbiettivi.
Questo porta una concezione importante sul comportamentismo
rispetto all'apprendimento e in generale alla didattica. I comportamentisti
ritenevano, infatti, che qualsiasi apprendimento può essere appreso da chiunque
perchè qualsiasi apprendimento , per quanto complesso, può essere scomposto in
una serie di sotto-obbiettivi via via più semplici in modo tale da sposare
quelle che sono le peculiarità del
soggetto a cui l'intervento si rivolge, nel senso che andrò a spezzettare la
mia programmazione didattica in modo via via più elementare, a seconda
dell'esigenza del soggetto, per fare in modo che lui, gradualmente, possa
raggiungere metodi di apprendimento via via più complessi, via via più vicino a
quello che è l'apprendimento meta che mi sono prefissato di raggiungere.
L'influenza del comportamentismo, oggi, è importante
soprattutto in relazione ad alcune
metodologie didattiche che vengono applicate in specifici casi come in presenza
di soggetti con disturbi dello spettro autistico, in presenza di soggetti DHD,
in presenza di soggetti con disturbi e patologie di vario genere. In
particolare l'ABBA ovvero l'analisi del comportamento, è una metodologia che
viene utilizzata generalmente in ambito clinico ma anche in ambito didattico
per specifici casi e con adeguato supporto dell'insegnante per indurre forme di
apprendimento e del comportamento complesso in soggetti con le patologie che
abbiamo visto. Ad ogni modo l'abba rappresenta una metodologia didattica che è
frutto di queste scoperte effettuate all'interno del comportamentismo e in
realtà è efficace per chiunque, e ovviamente a distanza di tempo le tecniche si
sono affinate.
Per il comportamentismo il comportamento differente di ogni
essere umano è dovuto alla propria storia personale, nel senso che le nostre vite
non sono altro che la somma di una serie di rinforzi che hanno senso “per noi”
nello specifico, che ci portano a emettere determinati comportamenti in
relazione a determinate stimolazioni ambientali.
Particolarmente importante è la definizione che lo stesso
Skinner fa di Educational Tecnology, infatti la skinner-box è a tutti gli
effetti una tecnologia didattica, una tecnologia sviluppata appositamente per
indurre determinate forme di comportamento, determinate risposte
comportamentali in un soggetto. In questo senso abbiamo la prima
differenziazione fra ciò che noi definiamo tecnologie didattiche e tecnologie
per la didattica.
Tecnologie didattiche sono tutte quante le tecnologie che
nascono con intenti esclusivamente didattici o educativi, come per esempio la
LIM (lavagna interattiva multimediale) progettata e realizzata appositamente
per fini di carattere didattico; gli LMS che sono (learning management system)
piattaforme per la gestione e-learning (come Newton ecc); le metodologie
didattiche stesse, nel senso di tecniche specifiche didattiche volte a favorire
l'apprendimento e che nascono, appunto, con specifici scopi didattici.
Invece, per “tecnologie per la didattica” sono tutte quelle
tecnologie che nascono per esempio, all'esterno dei confini didattici ma che
poi vengono integrate e utilizzate per l'erogazione della didattica stessa,
come ad esempio il computer, che non nasce per fini didattici ma attraverso cui
oggi stiamo facendo lezione, o libri stessi che nascono non per scopi
esclusivamente didattici ma che sono utilizzati per tali scopi; la lavagna
ecc...ecc...
Questo ci porta a un'altra distinzione importante tra le ICT
(Information Comunication Tecnology) o TIC (Tecnologie di Informazione della
Comunicazione)
Il cognitivismo è una ennesima corrente psicologica che si
sviluppa, inizialmente in risposta al comportamentismo, in America anche se poi
diventa un vero e proprio filone culturale che coinvolge discipline anche tra
di loro molto differenti come la linguistica, l'informatica, la filosofia
ecc...
In particolare il cognitivismo, come lo stesso termine indica
in risposta alla metodologia di indagine comportamentista, tende a porre
l'accento su questioni completamente differenti, ovvero sia sul processo di
elaborazione in termini di informazioni cioè su tutti quegli stati cognitivi o
i processi cognitivi che determinano un dato comportamento e come abbiamo detto
nel comportamentismo la mente non costituisce oggetto di indagine poiché non
studiabile, nel cognitivismo, invece, il focus dell'attenzione cade proprio sui
processi di elaborazione dell'informazione.
Questa corrente nasce nel 1955 in risposta al
comportamentismo, ma in realtà comincia a svilupparsi già alla fine dell' '800,
inizio del '900 in Germania e pone l'accento sui processi di elaborazione
interna dell'informazione, (vedi comportamentismo che non forniva alcuna
informazione relativa alle cause del perchè un soggetto potesse emettere
comportamenti differenti in relazione ad uno specifico stimolo).
In particolare sono importanti gli studi condotti all'interno
della psicologia della Gestalt, (fine 800, inizio 900). Gestalt significa
“forma/struttura” e tutta la psicologia della Gestalt è orientata alla
psicologia della cognizione, allo studio del fatto percettivo.
Generalmente l'istinto tra sensazione (dati acquisiti) e
percezione è l'elaborazione che noi facciamo dei dati sensoriali. In
particolare la Gestalt studia la percezione e le leggi che generano la
percezione.
Padre della Gestalt è Max Wertheimer che condusse alcuni
studi importanti relativi soprattutto alla percezione visiva. Questa
metodologia di analisi di carattere psicologico era diffusa anche all'interno
della Germania e proprio nella psicologia in generale, e fondamentalmente la
metodologia della psicologia di questi anni, di questo periodo storico, prese
il nome di Atomismo psicologico ovvero sia c'era l'idea che semplicemente
qualsiasi fenomeno psicologico percettivo potesse essere analizzato , cioè
scomposto in una serie di elementi atomici che poi avrebbero potuto essere
studiati singolarmente, una volta ottenuta una esaustiva comprensione
dell'elemento atomico che determina la percezione, un'operazione di sintesi
della loro ricostituzione per lo studio delle loro interazioni, avrebbe
assicurato una esaustiva comprensione del fenomeno globale della percezione.
E' fondamentalmente una sorta di riepilogazione e di riproposizione del metodo scientifico
classico, cioè la metodologia di analisi classica (dove analisi significa
scomposizione), quindi si prende un fenomeno complesso, tipo per la biologia,
prendere una molecola , la si suddivide nei suoi elementi via via più atomici
(non in riferimento all'atomo ma alla proprietà di essere NON scomponibile), si
studia l'unità minima e si eseguono le operazioni di sintesi riproponendo la
forma delle varie interazioni che i vari elementi hanno tra di loro per
arrivare a una comprensione globale del fenomeno che si sta studiando.
Questa metodologia fu mutuata dalla psicologia con l'atomismo
psicologico e quello che si tentava di fare era di studiare la percezione in
questo senso, ovvero, in quest'ottica va da sé che la percezione visiva era
considerata semplicemente”quello che voi vedete in questo momento” “quello che
voi state percependo in questo momento” in quest'ottica non è altro che la
somma di tutti quanti gli stimoli è il rimbalzo dei contorni che la luce genera
sulle vostre cellule dell'occhio.
Quindi, sommando insiieme tutti quanti questi stimoli si
dovrebbe arrivare alla comprensione di quello che voi state vedendo in questo
specifico momento.
Wertheimer ritenne che questo modo di analizzare la
percezione fosse profondamente errato e
che non si potesse parlare di percezione come somma delle parti e ripropose la
famosa frase aristotelica “Tutto è maggiore della somma delle parti” proprio
per contrapposizione a questa metodologia di indagine che in quel momento
storico stava diffondendosi nell'ambito della psicologia.
Wertheimer partì dallo studio di un fenomeno noto come
Fenomeno Phi (fenomeno del movimento apparente). In particolare la
sperimentazione che condusse W. Fu estremamente semplice: predispose una stanza
buia con un soggetto in una estremità della stanza, di fronte al soggetto
l'altra estremità della stanza, nei due angoli superiori della stanza erano
presenti due luci che si accendevano a intermittenza. Egli notò che quando
l'intervallo che separava l'accensione delle due luci scendeva sotto una
determinata soglia temporale, al di sotto dei 200 ms (millisecondi), il
soggetto smetteva di percepire questi moti discreti, quindi l'accensione
alternata delle due luci, e cominciava a percepire una singola luce che si
muoveva da destra a sinistra e da sinistra a destra.
Il prof presenta una
gif animata.
Si tratta di tanti stimoli discreti (dove per discreto è un
elemento separato e unico, mentre continuo è un elemento in mutazione, in
continua elaborazione).
Perchè Wertheimer pose tanta attenzione a questa
sperimentazione? (cioè che il soggetto, scendendo sotto la soglia minima
smetteva di percepire lo stimolo avvertendo un unico movimento della luce)
Il metodo atomistico, in questo caso, non riusciva a fornire
una spiegazione a ciò e Wertheimer elabora le leggi della Gestalt, ovvero
comincia a presupporre che il ruolo del soggetto all'interno della percezione,
non è un ruolo passivo ma è un ruolo attivo, nel senso che il soggetto
partecipa alla strutturazione della percezione attraverso leggi specifiche che
veicolano il modo attraverso cui il nostro cervello elabora i dati provenienti
dall'esterno e gli attribuisce una semantica e un senso.
-LA LEGGE DELLA
VICINANZA gli stimoli tendono ad organizzarsi in forme sulla base della loro
vicinanza
-LEGGE DELLA
SOMIGLIANZA Più gli stimoli sono simili tanto più tendono ad organizzarsi in
forme
-LEGGE DEL MOTO
COMUNE gli stimoli che si muovono tendono ad essere percepiti come unità
-LEGGE DELLA
CHIUSURA le forme chiuse sono percepite meglio di quelle aperte, se la chiusura
è incompleta il soggetto tende a completare percettivamente.
Generalmente tt
queste leggi potrebbero sintetizzare che
gli stimoli tendono a raggrupparsi in forme quanto più sn omogenee fra di
loro..quando si parla di Gestalt si parla di queste leggi
La Gestalt è la
forma, la struttura pero in realtà la gestalt sono le strutture interne che
regolano il nostro ruolo attivo nel processo di percezione, quelle leggi che
strutturano la percezione in un modo piuttosto che in un altro. Prima di
parlare del cognitivismo in generale.
Le
strumentazioni nate nella psicologia della Gestalt che tutt'oggi trovano
applicazione in ambito scolastico,in particolare già wherteimer si è occupato principalmente della
percezione visiva i suoi allievi iniziarono mettendo in evidenza come la
percezione nn potesse essere studiata se nn in relazione con la sua
espressione, ossia con il movimento che rappresenta espressione della
percezione più nello specifico gli studi condotti in quel periodo porteranno ad
una serie di strumenti di rilevazione che vengono applicati oggi e che valutano
la competenza di scrittura degli studenti. Oggi con la legge 170 del 2010 gli
obiettivi ministeriali prevedono che gli insegnanti del primo ciclo di
istruzione della scuola primaria riescano a raggiungere determinati obiettivi
di apprendimento tra i quali leggere scrivere e fare di conto inoltre la L.
170/10 ha determinato che i disturbi
specifici dell'apprendimento la cui presa in carico nn più da parte
dell'insegnante di sostegno ma avviene da parte dell’insegnante curriculare.
I disturbi
specifi dell'apprendimento sono una serie di disturbi che coinvolgono
competenze specifiche relative al dominio dell'apprendimento ovvero competenze
scolastiche.
La legge 170
richiede agli istituti tra le sue finalità il monitoraggio All interno delle
scuole per valutare l'eventuale presenza di questa situazione di disturbo da
suggerire in caso di rilevazione di disturbi di questo tipo alla famiglia del soggetto per la visita
medica All ASL per valutare l effettiva presenza di questo disturbo.
Uno dei
disturbi pubblicati nel DSA è il disturbo della scrittura ovvero La disgrafia
che si manifesta come scrittura illeggibile. La L170 prevede il monitoraggio in
ingresso e in uscita sulle competenze intaccate da parte di questi disturbi
letturascrittura e calcolo
Tra gli
strumenti che abbiamo a disposizione standardizzati e validati da un punto di
vista scientifico THK BBSCO2 che può è deve essere somministrato da parte degli
insegnanti appartenti alla scuola primaria come test ingresso e test in uscita,
per valutare i livelli di competenza della scrittura.
THK BBSCO2 la
storia rimanda agli studi percettivi condotti nella psicologia della Gestalt.
La storia di
uno degli strumenti utilizzati e realizzati in questo filone come viene
applicato in ambito scolastico:
Già dal 1900
gli studi di Wherteimer furono messi in correlazione con specifiche abilità
scolastiche più nello specifico con la scrittura la prima a analizzare questa
relazione e ad indurre importanti modifiche rispetto al suo maestro fu la
psicologa LAURETTA BENDER la quale iniziò a studiare la relazione fra capacità
percettiva visiva di un soggetto e la loro espressione nel movimento attraverso
la tracciatura le forme geometriche
elementari fondamentalmente già da questo momento è poi nell'arco di tutto il
900 la capacità di copiare forme geometriche verrà verificata a livello
scientifico nello specifico come la capacità di copiare forme geometriche
elementari (cerchi rombi punti stelle) con le capacità grafiche di un soggetto,
facendo riferimento a
2 domini
completamente diversi una cosa è la grafia come espressione grafica come tratto
del soggetto (il modo in cui scrive) un'altra è ortografia il modo in cui
redige un testo da un punto di vista semantico strutturale, gli errori che
commette in fase di scrittura (esempio omette la H nel verbo avere è un errore
ortografico avere una scrittura illeggibile è un errore di carattere grafico)
Tra i DSA ci
sono 2 disturbi a carico della scrittura
DISGRAFIA dal
greco dius grafia =nn grafia scrittura illeggibile
DISORTOGRAFIA dal greco dius ortografia= nn corretta grafia
ricca di errori (come inversione di sillabe) che fanno riferimento a 2 disturbi
con sintomatologie diverse.
Strumento che
serve a valutare la capacità grafica del soggetto
La prima a
studiare la relazione tra percezione ed la sua
espressione è la psicologa Lauretta Bender oltre a distaccarsi dal suo
maestro WHERTEIMER perché credeva che la percezione dovesse essere studiata in
connubio con la sua espressione in movimento Lauretta Bender si Allontana da
Werthaimer nel sostenere che le leggi della Gestalt nn sono innate ma sono
leggi evolutive vanno incontro ad un evoluzione nel periodo di sviluppo del
soggetto e quindi mutano in relazione ad elementi di natura ambientale e
biologica durante lo sviluppo dei soggetti
In particolare
Lauretta Bender comincio a studiare la possibilità di discriminare tra i
soggetti in stato patologico e soggetti a sviluppo tipico attraverso la
realizzazione di un test che rappresenta un test clinico. (non quello
utilizzato dagli insegnanti di natura didattica)
Bender Gestalt
test relativo alla tracciatura di forme geometriche che analizza come
soggetti (inizialmente pensato per gli adulti)
L esempio è una
forma ridotta per soggetti tra i 5 e 9 anni per valutare se le capacità
grafiche di questi soggetti indichino la presenza di una patologia o indichino
uno sviluppo della capacità di tracciatura e quindi di scrittura in linea con la normalità. Questo test è alle
origini dei test odierni da questo sono stati sviluppati una serie di test via
via più sofisticati accompagnati da indagini psicometriche sempre più complesse
hanno permesso di arrivare allo sviluppo di test attualmente in circolazione
per la valutazione della capacità psicomotorie per la valutazione delle
competenze grafiche del soggetto cioè di scrittura del soggetto.
Test semplice
in cui l'operatore mostra ad un soggetto delle forme e richiede di ricopiarle
su un foglio bianco A4 senza alcuna linea guida (fa vedere le forme proposte)
nn sono forme casuali ma sono tutte forme che derivano dalle leggi degli studi
di Wherteimer come l’esagono di Wherteimer
ognuna di queste forme è stata strutturata per verificare come un
soggetto percepisce l ambiente gli stimoli ambientali e come codifica
attraverso il movimento
Gli esagoni sn
caratterizzati da una sovrapposizione soltanto In alcuni punti alcuni angoli ci
sn una serie di leggi indicano che le forme convesse sono percepite meglio
delle forme concave una serie di leggi che regolano il nostro modo di percepire
sulla base di queste leggi sono state create questa serie di forme.
Una di Queste
forme serve a valutare il grado di sviluppo le competenze topologiche
Nel periodo
evolutivo Generalmente della scuola primaria i soggetti affinché riescano a
sviluppare un adeguata competenza grafica al di là della capacità di lettura e
calcolo.
È necessario
che gli studenti abbiamo maturato competenze di 2 tipologie:
COMPETENZE TOPOLOGICHE: sviluppo dei principali concetti
di natura spaziale( destra sinistra dentro fuori lontano) i primi concetti
sviluppati da un bambino. Tali competenze dipendono dal punto di vista
dell'osservatore.
COMPETENZE EUCLIDEE: la capacità di un soggetto di
valutare e percepire forme indipendentemente dalla sua posizione all'interno
dello spazio quindi sulla base di parametri oggettivi come numero di curve
angoli linee distanza relazione tra figure. Tali competenze quindi sono più
complesse perchè non dipendono dalla posizione dell'osservatore rispetto
all'oggetto osservato.
TIPOLOGIE DI ERRORI nelle rappresentazioni grafiche:
Rotazione: viene considerata come errore
quando nella rappresentazione, la rotazione della figura stimolo è maggiore di
80 gradi.
Semplificazione: quando delle forme stimolo
complesse vengono riprodotte in modo semplificato (quadrato invece del rombo
ecc.)
Regressione: simile alla semplificazione
Perseveranza: quando il soggetto continua a disegnare una figura che non corrisponde alla figura stimolo (perseveranza di primo tipo); Quando invece il soggetto continua a disegnare elementi delle figure stimolo precedenti (perseveranza di secondo tipo)
Collisione: quando disegna tutte le forme una vicina all'altra, lasciando ampi spazi sul resto del foglio.
Regressione: simile alla semplificazione
Perseveranza: quando il soggetto continua a disegnare una figura che non corrisponde alla figura stimolo (perseveranza di primo tipo); Quando invece il soggetto continua a disegnare elementi delle figure stimolo precedenti (perseveranza di secondo tipo)
Collisione: quando disegna tutte le forme una vicina all'altra, lasciando ampi spazi sul resto del foglio.
Impotenza: un comportamento relativo alla
percezione che il soggetto ha delle proprie capacità (non ce la faccio, non lo
so fare..)
Coordinazione motoria e di angolazione: quando il
soggetto è tremolante nella rappresentazione
Coesione: si ha quando la figura presenta dimensioni errate rispetto
alla figura stimolo.
Tempo: quando il soggetto impiega più di 15 minuti
nell'effettuazione del test.
Sulla base di
questi test sono state condotte nel 900' una serie di indagini volte a valutare
come la grafia potesse dipendere dalle capacità percettive ed integrazione
visuo- motorio dell'individuo. Un soggetto che non riesce a sviluppare una
competenza grafica potrebbe avere problematiche a livello ideativo (di
percezione), motorio (di riproduzione), percettivo.
Sono stati
sviluppati ulteriori test per valutare la competenza di grafia (dei prodotti
grafici) e altri test relativi alla valutazione della capacità visuo-motoria
dei soggetti, ovvero di tutte quelle attività svolte all'interno dell'ambiente
scolastico, quale la lettura, la scrittura e il calcolo.
Il Visual Motor Integration Test (V.M.I) insieme al Test Percettivo Visuo-Motorio rappresenta uno dei test più
utilizzati per la valutazione del grado di sviluppo delle competenze di
integrazione visuo- motorie per i soggetti di età compresa fra i 3 anni e i 18
anni.
Esso nasce
sulla base del vergel test ma si sviluppa trent'anni dopo, precisamente nella
seconda metà del 900'. Tuttavia è necessario precisare alcune differenze:
Mentre il Vergel test nasce per uso clinico quindi per individuare la presenza
di patologie, il V.M.I mira alla valutazione del livello di sviluppo
dell'integrazione visuo motoria. Di conseguenza esso può essere usato anche da
educatori ed insegnanti, non sono da specialisti in ambito clinico. Si tratta
di un test "carta e matita" ovvero di tracciamento di 27 forme
geometriche che devono essere riprodotte dal soggetto.
Mediamente un
bambino di tre anni riesce a riprodurre autonomamente una linea verticale,
orizzontale e un cerchio.
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