3^ SFIDA – LA MULTIMEDIALITA'

Dalla lettura dei due brani di Baricco e Mastrocola risulta evidente che ci troviamo di fronte a due diverse interpretazioni della multimedialità:
per Baricco il nuovo barbaro non è né buono ne cattivo ma semplicemente il segno del cambiamento del nuovo che avanza.
Per Mastrocola, invece, il fenomeno del ipermedialità ci pone di fronte a una sorta di oblio della conoscenza educativa nei confronti del quale la scuola non può far altro che togliere il disturbo.
Due autori, Francesco Antinucci psicologo e Lucio Russo  fisico e storico della scienza, interpretano in una maniera differente i due brani.
Per Antinucci, il brano di Baricco la scuola e si è rotta”, pone al centro della sua riflessione la connessione tra la multimedialità e processi di apprendimento sottolineando l'importanza formativa delle tecnologie poiché sono essere capaci di potenziare l'apprendimento percettivo-motorio e che è la via più semplice e comoda per attivare conoscenze interiorizzate.
La scuola dovrebbe, quindi, ricentrare la sua azione intorno all'apprendimento esperienziale favorito dall'uso del computer.
A questo punto facciamo un attimo la differenza tra la modalità simbolico ricostruttiva e invece quella percettivo-motoria o esperienziale.
La modalità simbolico-costruttiva intende lo studio e/o l'apprendimento attraverso i libri mentre quella percettivo motoria intende lo studio e/o l'apprendimento attraverso il computer.

modalità simbolico-costruttiva
  • richiede un processo apprenditivo totalmente all'interno della mente senza prevedere alcuno scambio con l'esterno;
  • la scansione è lenta e sequenziale perché le capacità di lettura comprensione riflessione richiedono tempi lunghissimi
  • le conoscenze sono sempre manifestabili verbalmente, ma difficilmente richiamabili e utilizzabili in contesti concreti
  • le conoscenze sono tendenzialmente instabili, poiché per conservarle, occorre richiamarle periodicamente
modalità percettiva motoria esponenziale
  • avviene invece attraverso un continuo scambio di input percettivi e output motori con l'esterno
  • le azioni si susseguono rapidamente e il ritmo una scansione velocissima
  • le conoscenze, pur essendo difficilmente dichiarabili, sono subito fruibili sul piano fattuale e facilmente impiegabili
  • gli apprendimenti assumono il carattere dell'efficienza e della stabilità perché in presenza del contesto adatto si recuperano facilmente.

Secondo Antinucci, quindi, si direbbe che l'uso del computer in ambito educativo, possa rappresentare una sorta di panacea in grado di guarire fatalmente tutti i mali della scuola.
Alla prospettiva di Antinucci si oppone quella di Russo.
Russo ridimensiona l'innamoramento per la multimedialità e contrasta decisamente il primato dell'apparato strumentale della Comunicazione elettronico-informatico ai fini didattici.
La scuola, quindi, deve prendere le distanze dalla conoscenza fondata sulla concretezza percettivo-motoria per approdare alla teoria intesa come chiave della scienza/conoscenza vera, che va al di là della superficie delle cose.
Secondo la professoressa Attinà, vi deve essere una mediazione tra le due linee di pensiero e quindi non renderle radicalmente alternative.
Occorre praticare altre strade e cioè concettualizzare e problematizzare i media per garantire, nei loro confronti, la giusta presa di posizione, quindi la giusta distanza da posizioni assolutiste, coniugando quegli spunti di riflessione in grado di contribuire all'educazione ai media e con i media.
Questo compito appare particolarmente urgente in campo scolastico: si tratta cioè di trovare una mediazione tra l'entusiasmo e la stroncatura, tra la testualità e l'ipertestualità tra tradizione e innovazione.
L'esperienza cognitiva e conoscitiva va orientata e sostenuta dall'adulto educatore che svolge il ruolo di impalcatura di sostegno.
Per i bambini il rischio non giace nel virtuale in sé ma nel non saper individuare il limite tra virtuale e artificiale, per evitare che, quindi, perda il contatto con la realtà.
Il mondo della multimedialità, quindi, rappresenta una delle dimensioni possibili dell'uomo ma non può costituire l'unico habitat dello sviluppo infantile.
Bianca Maria Varisco sottolinea che il ruolo delle tecnologie digitali va considerato un obiettivo educativo di primaria importanza.

La navigazione, intesa come metafora delle nuove tecnologie informatiche, deve essere sostenuta e con criteri in grado di orientare il lungo viaggio formativo poiché se non è orientata da una bussola, rischia di non approdare da nessuna parte o meglio semplicemente di naufragare in un naufragio cognitivo affettivo ed educativo.

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